Alcune idee di Craxi sono ancora valide

Bettino Craxi è stato un uomo divisivo. E come tutti gli uomini divisivi ha lasciato un’impronta che ogni fazione interpreta a suo modo. La maggior parte delle persone si concentrate sull’uomo e pochi sulle sue idee, alcune delle quali ancora validissime.


L’uomo non c’è più, recuperare la sua Memoria è un atto di pacificazione nazionale da fare per chiudere i conti con una stagione della politica italiana che ancora oggi condiziona la vita del paese, ma le sue idee continuano a camminare. Questo è il vero lascito di Craxi.

Il tentativo di spezzare il duopolio dell’iniziativa politica tra i comunisti e i democristiani per portare avanti un concetto di socialismo moderno, al passo coi tempi, quasi “di mercato” potremmo dire, è un’intuizione di Bettino Craxi. Non è un caso che proprio dalle ceneri del partito socialista sia nato il processo di rivoluzione liberale di Silvio Berlusconi nel ’94, poi fallito alla prova dei fatti per alcuni limiti dell’uomo (troppo imprenditore) e dei suoi alleati (troppo chiusi nei loro orticelli).

O ancora quella visione di lungo termine della politica, oggi assolutamente sparita, che consenti all’Italia di aver un posto di rilievo nello scacchiere internazionale (Dio solo sa quanto ci servirebbe oggi …) e di intrattenere rapporti privilegiati con il bacino del Mediterraneo (leggi Libia) e gli Stati Uniti.

Interessante era anche il rapporto di Craxi con il suo bacino elettorale, che all’epoca coincideva in buona parte con quello del PD di oggi. Un rapporto mai demagogico e deferente. Prova ne fu l’abolizione della scala mobile, che fece infuriare sindacati e lavoratori ma che rese l’Italia un paese più moderno.

Queste idee sono il testamento politico di Bettino Craxi e su queste idee che l’uomo ha affermato la sua personalità e che la politica dovrebbe fare sue integrandole in una visione del paese a lunga gitatta. Ci riusciranno o di Craxi resterà solo la latitanza ad Hammamet?

Informazioni su Marco Blaset 155 Articoli
Giornalista economico della Federazione Svizzera e Direttore di Outsider News.

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