Arriva la lampadina che uccide il Covid. Un brevetto tutto italiano

Una lampadina a led in grado di eliminare il Covid-19 sanificando gli ambienti con un’efficacia del 99,9%. Si chiama Biovitae ed è un brevetto tutto italiano messo a punto da NextSense e P&P e testato presso l’Istituto Militare Celio di Roma e l’Istituto Superiore di Sanità.

“Il dispositivo era nato per il contenimento delle cariche batteriche in-door”, ci spiega il Dott. Rosario Valles, lo scienziato che ha inventato il dispositivo insieme al Dott. Carmelo Cartiere, “quando l’emergenza pandemica è scoppiata e quando le ricercatrici dello Spallanzani hanno isolato il genoma responsabile del Coronavirus, ci siamo resi conto che la struttura degli spike di questo virus era simile a quella di una membrana batterica.

Abbiamo così pensato che le frequenze della nostra lampadina potessero agire sul Sars-Cov-2 nello stesso modo in cui attaccano i batteri. Abbiamo coinvolto alcune strutture e trovato appoggio nel Policlinico Militare Celio per condurre dei test e verificare l’efficacia della nostra lampadina. I test, ripetuti decine di volte, hanno confermato l’efficacia di Biovitae al 99,83% ed i risultati di questo studio sono stati dunque pubblicati in un lavoro scientifico”.

Per i primi giorni di novembre è atteso anche il risultato di un’ulteriore studio multi-centrico che vedrà impegnati altri laboratori militari di Germania e Svezia e che dovrebbe confermare quanto già emerso dagli studi effettuati in Italia, facendo di Biovitae un importante strumento di contrasto alla diffusione del virus che sta imperversando nel mondo.

La sanificazione degli ambienti, specie quelli molto frequentati come proprio gli ospedali, è un punto importante della lotta al Coronavirus e alcuni test sono stati fatti proprio presso strutture sanitarie che avevano delle criticità legate ad un rischio di infezione molto alto, come ad esempio nelle sale operatorie per il riposizionamento di pace-maker infetti. “Queste sperimentazioni hanno evidenziato risultati soddisfacenti”, continua il Dott. Valles, “dimostrando che il nostro dispositivo ha un impatto notevole anche nella riduzione del costo sanitario. Le lampadine Biovitae sono state installate, dimostrando la loro efficacia, anche presso il Pronto Soccorso dell’Aeroporto di Fiumicino che, con 18.000 accessi all’anno di persone provenienti da ogni parte del mondo, rappresenta un punto critico per il rischio di infezioni. ”

Ma come viene esplicata questa funzione battericida e virucida che riesce a sanificare gli ambienti?

Le frequenze emesse dalla luce a led generano un danno irreversibile alle molecole dell’acqua presenti in virus e batteri e ne impediscono così la riproduzione.

Nata per contrastare l’antibiotico-resistenza attraverso l’abbattimento della carica di batteri, virus, funghi e spore responsabili di infezioni ed allergie, la lampadina Biovitae era già riconosciuta come Dispositivo Medico di Classe I e lo scorso luglio, era stata premiata nell’ambito dell’ UNAIDS Health Innovation Exchange per le innovazioni destinate a rispondere alle sfide sanitarie più critiche per paesi e comunità.

La singolarità di questo dispositivo, che lo rende utilizzabile da chiunque e in qualunque ambiente, anche quello domestico, e che lo differenzia da altri dispositivi simili già esistenti, è innanzitutto l’emissione di luce bianca e l’assenza del fastidioso  sfarfallio che emettono altre luci che, solitamente, utilizzano raggi UV, dannosi per la salute umana ed emettono luce violetta, inadatta quindi alle comuni esigenze di illuminazione.

“Il dispositivo è stato anche migliorato nelle performance di consumo, passando da 20 a 9 Watt, quindi ora ha anche un’anima più green”, commenta il Dott. Valles.

L’utilizzo potenziale è il più vasto e vario: dagli ambienti ospedalieri, a luoghi pubblici come scuole ed uffici, ad abitazioni e ambienti di lavoro privati.

La richiesta di queste lampadine è aumentata in maniera esponenziale in quanto, con la pandemia, quello della sanificazione degli ambienti è diventato un tema di primaria importanza anche tra le persone comuni. “Aziende ed enti istituzionali ci hanno contattato per investire nel progetto e renderlo più diffuso”, ci rivela il Dott. Valles, “ma vorremmo lasciare sul territorio – la Campania e Salerno, città di origine dei due ricercatori autori del dispositivo – ndr – quanto più possibile dello sviluppo. Stiamo quindi lavorando per mettere la nostra tecnologia, i cui costi di produzione sono alti al momento, a disposizione di tutti”. Si prevede infatti il lancio sul mercato retail per metà novembre di bulbi e faretti utilizzabili anche nelle abitazioni civili.

Valentina Tafuri
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Giornalista free-lance. Ha all'attivo collaborazioni giornalistiche con varie riviste/giornali, sia della carta stampata (Focus, Donna Moderna, Focus Jr., Il Denaro, La Città, Riflessi) sia con siti web (direttore di www.ecodisalerno.com, ha collaborato con www.infocity.it). Si occupa anche di consulenza aziendale in qualità di addetto stampa e in ambito di comunicazione: piano di comunicazione, giornalista e addetto stampa, organizzazione fiere e meeting aziendali, content manager. Si occupa anche di traduzioni e attività commerciali con l'estero.