Buone notizie in arrivo per i circa 54.000 pazienti in trattamento dialitico presenti in Italia. La teledialisi diventa finalmente realtà permettendo a chi soffre di insufficienza renale di sottoporsi a dialisi anche presso la propria abitazione, seguito da remoto da personale ospedaliero specializzato. Prima in Italia a rendere disponibile questo servizio altamente innovativo è l’Unità Operativa Complessa di Nefrologia e Dialisi dell’ASST di Lecco, che dal 30 gennaio scorso ha attivato il sistema di teledialisi eViSuS, fornito dalla società Baxter SpA.
“La teledialisi, come tutta la telemedicina – dichiara Paolo Favini, Direttore Generale dell’ASST di Lecco – è un servizio estremamente innovativo che sicuramente avrà un ampio impiego nel prossimo futuro anche per l’evoluzione continua della sua tecnologia. Siamo orgogliosi di poter affermare che la nostra Nefrologia e Dialisi è l’unica struttura in tutta Italia a garantire questo servizio d’avanguardia ai pazienti presi in carico presso i Centri di Assistenza Limitati (CAL) territoriali con estensione del servizio a casa dei pazienti”.
In particolare, il sistema si compone di una stazione centrale di controllo presso la Dialisi di Lecco e tre stazioni remote (StRe – TOTEM) installate presso i tre Centri di Assistenza Limitata del territorio che permettono a tutti i pazienti in trattamento dialitico presso i CAL di Bellano, Merate e Oggiono di interfacciarsi direttamente con i nefrologi dell’Ospedale Manzoni.
Non solo. Quando necessario, è possibile trasferire le postazioni periferiche anche presso le abitazioni dei singoli pazienti, che possono così iniziare in autogestione, al loro domicilio, il trattamento dialitico peritoneale: il contatto – attraverso il monitor – con i clinici ospedalieri, li aiuterà a superare le inevitabili incertezze e ansie che scaturiscono dalla gestione del trattamento in autonomia.
“Questo moderno servizio di teledialisi – spiega Vincenzo La Milia, Direttore della Nefrologia e Dialisi dell’ASST di Lecco – sarà un vero beneficio per tutti i pazienti e i loro familiari che, con questa evoluta tecnologia, si sentiranno maggiormente presi in cura, così come suggerito da tutte le Linee Guida e le normative sui pazienti con patologie croniche”.
Il progetto nasce dalla generosità del Rotary di Lecco oltre che della Fondazione Comunitaria del Lecchese, della Fondazione Fratelli Frassoni e dell’ANED – Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto che, insieme, hanno realizzato una donazione del valore di 42.000 euro.
“Le attrezzature che vengono donate all’ASST di Lecco avvicineranno ulteriormente il paziente al medico, permettendo videocomunicazioni da remoto con lo scopo di seguire il paziente anche fuori dall’ospedale, aiutandolo ad affrontare più serenamente le proprie cure”, asserisce Paolo Vanini, Presidente del Rotary Club Lecco sottolineando “lo spirito rotariano di servizio alla comunità” dell’iniziativa.
“In Italia – aggiunge Giuseppe Vanacore, Presidente dell’ Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto – vi sono molti fermenti innovativi e siamo lieti di aver potuto dare un contributo a questo importante progetto, che allarga la frontiera della nefrologia e accresce una capacità di cura diretta del paziente, raggiungendolo anche fino al suo domicilio. Siamo sicuri che il futuro della teledialisi sia quello di estendersi sempre di più e, come Associazione di pazienti, non può che darci speranza per un miglioramento della qualità della vita dei malati”.
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