La crisi globale, e in particolare quella in cui versa l’Italia, sta acuendo il problema dell’occupazione sia per chi ricerca il primo impiego sia per chi, per diversi motivi, ha perso quello che aveva.
Le persone sono ogni giorno più sfiduciate perché si confrontano con un ritornello di “No”, ogniqualvolta bussano alle porte delle aziende e chiedono se ci siano opportunità d’inserimento.
Si aggiungono poi le notizie quotidiane di aziende che chiudono i battenti, di multinazionali che abbandonano il nostro paese e d’importanti gruppi che lasciano a casa centinaia e centinaia di persone.
I social network abbondano di scambi di testimonianze di persone che dicono di avere inviato migliaia di curriculum e di non avere avuto neanche un incontro, e che cercano di aiutarsi vicendevolmente a trovare il bandolo della matassa. Anche chi è riuscito a generare qualche contatto con aziende, poi lamenta l’interruzione del processo che avrebbe dovuto portarlo più vicino al successo se non a traguardarlo.
In questo scenario non ci sono ricette, ma si può ragionevolmente dire che chi cerca lavoro deve prestare la massima attenzione a ogni dettaglio delle iniziative che mette in campo e agli strumenti che utilizza, perché solo così può migliorare la sua prestazione e aumentare le pur basse probabilità di farcela. Lo sforzo deve essere nella direzione di comprendere quali sono i requisiti indispensabili che le aziende cercano nelle persone da assumere e di lavorare al meglio per comunicare di averli.
La mia professione di Head Hunter mi consente di registrare “questi requisiti” e il BRIC ne rappresenta quattro, ma i più importanti:
- Business, ossia come si è contribuito alla sua crescita e alla sua redditività
- Risultati, in altre parole il valore rilasciato all’azienda misurato in termini di performance
- Internazionalità, ossia pensiero, visione e azione globale
- Consistency, ovvero “solidità” complessiva costruita sia sulle competenze (saper fare) sia sulle caratteristiche personali (saper essere).
Fare in modo che nella comunicazione scritta – curriculum, cover letter – e in quella orale – interviste, colloqui – il BRIC emerga prepotentemente come una “marcia in più” per varcare la soglia dell’azienda.
Simpatico l’accostamento al BRIC e condivido l’analisi effettuata. Siamo un gruppo di aziendalisti che svolgono l’attività di sviluppo business in India da 4 anni aiutando le aziende ad entrare in questo grande mercato in tutti gli aspetti (acquisto, vendite insediamenti produttivi e relativi start-up, gestione di attività, costituzione di società ed aggregazioni, domiciliazioni ecc. ecc.).
Abbiamo una nostra società di diritto indiano con sede, uffici, e collaboratori (italiani, indiani, cinesi) in Mumbai.
L’India è un mercato con enormi opportunità.
domenico fasano 3386204271