Condono delle cartelle esattoriali per 2,5 milioni di italiani entro il 31 ottobre 2021: firmato il decreto MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, che renderà operativa la sanatoria prevista dal Dl Sostegni (DL n. 41/2021).
La notizia è apparsa pochi giorni fa su Il Sole 24 Ore; si attendono dati ufficiali dal Ministero.
Dopo qualche mese di attesa, abbiamo ora la data entro la quale saranno cancellati tutti i debiti con l’Erario, l’INPS o altri enti dei contribuenti non inseriti tra i codici fiscali “over 30mila euro”.
L’agente pubblico della riscossione procederà, infatti, alla cancellazione dei ruoli che gli sono stati affidati dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010 di importo fino a 5 mila euro, a patto però che il debitore non superi il limite di 30.000 euro di reddito nell’anno d’imposta 2019.
La procedura partirà già dopo Ferragosto; in particolare, entro il 20 agosto, l’Agente della Riscossione dovrà trasmettere all’Agenzia delle Entrate l’elenco dei codici fiscali aventi un debito di importo residuo, alla data del 23 marzo 2021, fino a 5mila euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni.
Entro il 30 settembre, l’Agenzia delle Entrate restituirà all’Agente della Riscossione l’elenco segnalando i codici fiscali relativi a soggetti che, sulla base delle dichiarazioni dei redditi e delle certificazioni uniche presenti nella propria banca dati alla data di emanazione del decreto attuativo, risultano avere conseguito redditi imponibili superiori ai 30mila euro prevista come soglia di sbarramento dal primo Dl Sostegni (41/2021).
Entro il 31 ottobre saranno quindi cancellati tutti i debiti dei contribuenti non inseriti tra i codici fiscali oltre i 30mila euro. Si sottolinea che, nel caso di ruoli intestati a più debitori (coobbligati), non saranno stralciate le cartelle se almeno uno risulta tra i codici fiscali segnalati alla Riscossione.
In molti discutono sull’utilizzo di condoni e sanatorie, sostenendo le opposte tesi: da una parte c’è chi condanna l’agevolazione in favore di chi non ha pagato il dovuto e, quindi, una penalizzazione dei contribuenti virtuosi e chi, di contro, sostiene che, grazie ai condoni, si recuperano somme che sarebbero in altro modo perse e si agevola chi ha difficoltà a mantenersi al passo. Entrambi gli orientamenti sostengono principi giusti e ciò che ogni governo dovrebbe mirare a perseguire è lo scopo dell’equità fiscale, ovvero l’equa distribuzione del carico fiscale e l’altrettanto equa ripartizione dei benefici.
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