Dov’è finita la giustizia tedesca nel caso Dieselgate?

L’accusa rivolta all’ex CEO del Gruppo Volkswagen, Martin Winterkorn, da parte di una giuria americana è un altro passo importante per arrivare alla conclusione di uno degli scandali più chiacchierati del settore automotive, il Dieselgate, ed anche il più costoso, circa 30 miliardi di dollari, quelli versati dai tedeschi come provvisorio “saldo” alle autorità ed ai consumatori coinvolti. Ma nel penale i conti sono ancora aperti.

Dovrebbe essere, ma non lo sarà

E’ improbabile che il colosso tedesco possa sborsare un’altra esorbitante cifra di risarcimento. Infatti, l’accusa, secondo cui Winterkorn ed almeno altri cinque alti dirigenti Volkswagen fossero a conoscenza delle manipolazioni sulle emissioni dei motori diesel, molto probabilmente non verrà mai letta in un’aula di tribunale degli Stati Uniti d’America. Inoltre, il tedesco Winterkorn è legalmente protetto dall’estradizione negli USA dalla Costituzione tedesca ed il tribunale di Detroit, accusando formalmente l’ex CEO Volkswagen, ha espresso in sostanza un sorta di ringraziamento per la collaborazione del suo omologo di Braunschweig, che sta portando avanti la propria causa contro i dirigenti del colosso dell’auto. Tuttavia, nonostante siano giunte al terzo anno della loro indagine interna, le autorità tedesche non hanno ancora portato davanti ad un giudice nessun dirigente di alto livello. Ricordiamo che Winterkorn rischierebbe fino a 25 anni di carcere ed una multa fino a 275 mila dollari.

Di chi è la responsabilità?

La giustizia in questo caso non dovrebbe essere solo responsabilità degli Stati Uniti, eppure, da quando è scoppiato lo scandalo delle emissioni diesel nel settembre 2015, i dirigenti Volkswagen hanno avuto poco a che fare con i giudici tedeschi. È chiaro dal resoconto degli investigatori statunitensi che le decisioni sono state prese, e gli ordini partiti, dai più alti livelli del consiglio di amministrazione della casa automobilistica e che per tale motivo potrebbero e dovrebbero essere perseguiti dalla legge in Germania. Anche un’attesissima indagine interna sulle azioni aziendali che hanno portato allo scandalo, commissionata dalla stessa Volkswagen e nota come relazione Jones Day, non ha visto ancora la luce. Inizialmente il colosso dell’auto aveva promesso di rendere pubblica la relazione mettendo così a nudo le azioni dei suoi ex dirigenti, ma tutto è stato messo a tacere per motivi ancora sconosciuti. Insomma, è tempo di fare giustizia in Germania nei confronti di chi è stato responsabile o complice del tanto famigerato Dieselgate.

Alberto Lattuada
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Lavora in ambito televisivo fin dal 2003, svolgendo tutti i ruoli fino a debuttare nel 2010 come regista. Inoltre, grazie agli studi umanistici completati all'Università Statale di Milano, scrive per diverse testate cartacee ed online, tra le più importanti: La Discussione, Sprint&Sport Lombardia, Motorionline, Calcio&Finanza e Omnimoto. Ama lo sport e soprattutto i motori, motociclista ed appassionato di auto trova sempre il modo di informare ed allietare i lettori con storie affascinanti ed appassionanti. Nel 2015 realizza il suo sogno di creare da zero un nuovo progetto web: Motorlands, un sito in lingua inglese dedicato alle auto e alle moto.

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