Le energie rinnovabili guadagnano terreno e generano risparmio. Lo dicono i numeri: a dicembre dello scorso anno nel mondo erano installati 2.017 gigawatt di energia rinnovabile e pulita, dei quali ben 161 gigawatt di potenza installata nel solo 2016.
A tirare la volata il solare fotovoltaico: lo scorso anno nel mondo sono stati installati più di 75 gigawatt di energia fotovoltaica, in pratica, 31 pannelli solari ogni ora.
Un ritmo davvero impressionante che ha fatto vivere al fotovoltaico un’impennata del 47%, raggiungendo il totale di 303 gigawatt di potenza installata a livello mondiale. Così, per il quarto anno consecutivo, gli investimenti nelle moderne energie rinnovabili, energia idroelettrica compresa, sono stati circa il doppio di quelli nei fossili, toccando quota 249,8 miliardi di dollari. Lo dice l’ultimo rapporto annuale di REN21, ovvero dell’organizzazione istituita dalla Nazioni Unite per incentivare le rinnovabili e che unisce sotto il proprio ombrello organizzazioni internazionali, governi, associazioni del settore e Ong.
Energia rinnovabile: piace e conviene da un punto di vista economico – Come riporta il Renewables 2017 Global Status Report a partire dal 2015, l’energia rinnovabile e pulita ha soddisfatto il 19,3% del fabbisogno a livello mondiale. Attenzione all’ambiente? Anche, ma non solo. Dietro al sempre più positivo trend delle rinnovabili si nasconde, infatti, un calcolo economico tutt’altro che secondario che sposta l’ago della bilancia. In molti casi, infatti, il costo dell’energia rinnovabile e pulita si è abbassato al punto da essere davvero competitivo e anzi conveniente rispetto all’energia proveniente dalle fonti fossili o dal nucleare. Questo è successo soprattutto in Cile, in Argentina, in India, in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti, ma anche in Marocco e in Messico.
Promosso il settore elettrico, male trasporti e riscaldamento
A dare i segnali più incoraggianti, è il settore elettrico, dove l’energia rinnovabile e pulita ha messo la freccia. Non decolla invece nei trasporti, riscaldamento e sistemi di raffreddamento, dove la transizione sta avvenendo con un passo decisamente lento: a questo ritmo, gli esperti dell’Onu prevedono che non sarà possibile centrare i rispettivi obiettivi dichiarati durante la Cop 21 del dicembre del 2015.
La situazione in Italia
E in Italia come siamo messi? La quota italiana di energie rinnovabili nell’approvvigionamento energetico (15%) è superiore alla media del G20, e in anni recenti anche i tassi di riduzione delle emissioni di gas serra e di consumi energetici pro-capite sono stati molto alti. Ma se il nostro paese ha già superato l’obiettivo 2020 per le energie rinnovabili, il “percorso futuro non è chiaro perché la strategia energetica del 2030 è ancora in preparazione”. Sono le conclusioni sull’Italia del rapporto “Brown to Green Report 2017 – La transizione del G20 ad un’economia a basse emissioni di carbonio”, realizzato dall’organizzazione Climate Transparency. Nel rapporto si plaude alle iniziative sul clima della presidenza italiana del G7, ma gli autori criticano “una politica energetica” ancora “prevalentemente centrata sui combustibili fossili”.
Rinnovabili superano nucleare in Usa, è prima volta da 1984 – Per la prima volta in oltre trent’anni, negli Stati Uniti a marzo e ad aprile le fonti rinnovabili hanno generato più elettricità degli impianti nucleari. Lo ha reso noto l’Energy Information Administration (Eia), l’agenzia statistica indipendente del Dipartimento Usa dell’energia, secondo il superamento delle fonti verdi sul nucleare non si verificava dal luglio 1984.
L’evento, spiega l’Eia, dipende da due fattori: da un lato la crescita delle rinnovabili; dall’altro i programmi di manutenzione a cui vengono sottoposti gli impianti nucleari in primavera e autunno, quando la domanda elettrica complessiva è più bassa rispetto all’estate e all’inverno.
Una produzione record sia nell’eolico che nel fotovoltaico, insieme all’aumento registrato nell’idroelettrico grazie a piogge e nevicate più intense negli Stati occidentali degli Usa durante l’inverno scorso, hanno comportato una crescita della generazione elettrica rinnovabile in primavera, scrive l’Eia. Sull’altro fronte, la produzione di elettricità da centrali nucleari in aprile è stata la più bassa dal 2014. L’agenzia prevede tuttavia che in estate il nucleare tornerà a produrre più elettricità delle rinnovabili, e lo stesso varrà per l’interno 2017, come riporta l’Ansa.
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