Sono ormai 11 milioni gli italiani che hanno provato almeno un servizio Fintech & Insurtech, pari al 25 per cento della popolazione italiana fra i 18 e i 74 anni. Il dato delinea un trend di forte crescita, pari al 54 per cento, rispetto a quanto registrato solo un anno fa, quando la percentuale si attestava sul 16 per cento, come emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano.
«Resta la fiducia negli attori tradizionali: la maggioranza degli italiani si rivolgerebbe a banche (65 per cento) e operatori postali (56 per cento) per affidare i propri risparmi, con tuttavia una differenza generazionale: nel caso dei giovani di età compresa tra 16 e 24 anni le preferenze sono il 53 e il 52 per cento mentre il 67 e 59 per cento nel caso degli over 55. Ma cresce il numero di coloro che hanno provato almeno un servizio Fintech o Insurtech e, soprattutto fra i più giovani, di coloro che si affidano anche ad altri attori oltre a banche e assicurazioni», afferma Marco Giorgino, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Fintech & Insurtech.
Dalla ricerca dell’Osservatorio – realizzata in collaborazione con Nielsen Italia su un panel di 1.515 persone rappresentativo della popolazione attiva su internet – è emerso che i servizi più utilizzati dagli italiani sono Mobile Payment (16%), servizi per gestire il proprio budget personale o familiare (15%, in crescita di 10 punti percentuali rispetto al 2017) e i servizi per trasferimenti istantanei di denaro tra privati (12%, in crescita di otto punti rispetto al 2017). I servizi più apprezzati sono invece la possibilità di gestire i sinistri da smartphone (voto medio 9,6 su 10), l’attivazione di assicurazione istantanee (8,9) e l’accesso a un finanziamento da smartphone o Pc (8,9) mentre è apparso più tiepido l’entusiasmo per social lending (7,6), crowdfunding e chatbot (entrambi a 7,7).
A questo punto, sottolinea ancora Giorgino, «L’ecosistema finanziario deve accelerare il processo di trasformazione digitale per non farsi trovare impreparato: è necessario approfittare delle opportunità offerte da nuove tecnologie come la blockchain o le piattaforme di Robo Advisor, per proporre nuovi servizi di valore. Banche e assicurazioni possono rispondere alle sfide della trasformazione digitale mettendo l’innovazione al centro delle strategie e puntando sulla costante collaborazione con altri attori». Per questo l’Osservatorio Fintech & Insurtech ha proposto e avviato l’Open Finance Journey: un percorso per stimolare, incoraggiare e supportare le pratiche con cui le aziende del mondo finanziario, bancario e assicurativo possono abbracciare l’innovazione digitale.
Anche le Piccole e medie imprese si sono avvicinate ai servizi Fintech. Dalla ricerca è emerso che nelle interazioni con gli istituti finanziari, oltre la metà delle PMI (il 55%) sfrutta uno smartphone e quasi tutte ritengono di poter usare facilmente il canale Mobile (96%) anche se nel complesso il canale preferito rimane la relazione personale (filiale o consulente) per la richiesta di tutti i prodotti finanziari. I metodi di finanziamento alternativi sono ancora poco conosciuti: i Minibond sono noti solamente al 33% del campione, il P2P lending al 24%, il Crowdfunding al 20% e le soluzioni di Supply Chain Finance al 12%. Molto limitato anche il loro impiego, con solo il 5% del campione che ha impiegato almeno uno di questi servizi. La principale difficoltà registrata dalle piccole e medie imprese è l’accesso alle informazioni e alla consulenza, indicata dal 36% delle aziende intervistate.
C’è ancora molta strada da fare anche sul fronte Insurtech. L’acquisto delle coperture assicurative avviene spesso con modalità tradizionali (nel 50% dei casi non vi è ricorso a dispositivi connessi). Tuttavia, la maggioranza delle PMI (80%) dichiara che la propria compagnia assicurativa garantisce la possibilità di gestire digitalmente la verifica della polizza (91%), l’aggiunta di coperture (91%) e la gestione dei sinistri tramite sistemi digitali (81%).
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