Il volto enoico delle celebrities

Se vi chiedessero cosa hanno in comune personaggi come Brad Pitt, Angelina Jolie, Sarah Jessica Parker, Francis Ford Coppola, Sting e Post Malone pensateci bene e non fatevi trarre in inganno. Non rispondete frettolosamente che sono star del mondo del cinema, della musica e dello spettacolo, chiacchierati e alla ribalta delle cronache di costume e società: non basterebbe.

Se vi focalizzaste per ricordare le notizie più recenti che li riguardano e che vanno un po’ oltre il pettegolezzo hollywoodiano arrivereste al punto: sono tutti diventati produttori di vino, e non per caso.

Sono tanti i motivi che spingono sempre più le celebrities a fare questa scelta: investono in un mondo che è sinonimo di eleganza e bellezza e che è la proiezione ideale di un lifestyle tanto amato dal loro pubblico. Una sorta di specchio che riflette la loro immagine consolidandola. Le tenute che hanno rilevato sono dislocate in aree caratterizzate dalla grande vocazione vitivinicola e dal fascino intramontabile dei luoghi: dal Chianti, alla Napa Valley alla Provenza per citarne solo alcune.

I protagonisti dello star system non si accontentano più di apparire sul grande schermo, sfilare sulle passerelle dei festival europei, vogliono “lasciare un segno” e, perché no, fare anche buoni affari. E così la loro presenza fra i produttori vinicoli e vitivinicoli cresce anno dopo anno a livello internazionale ed accende ancora di più i riflettori su un mondo che vuol far parlare di sé.

Le reazioni, di fronte a quella che per i puristi e i critici più severi del mondo enoico potrebbe essere considerata come una vera e propria invasione di campo poco gradita, non sempre si muovono sul terreno della bocciatura o della condanna.

In primo luogo perché è impossibile chiudere le porte a investimenti in un settore dove i valori sono in crescita: chi ha denaro e voglia di diversificare il proprio patrimonio può farlo e lo farà sempre di più. E poi non va sottovalutato il potere della notorietà per il rilancio di brand sui quali si intervenga con consistenti spinte su comunicazione, innovazioni e miglioramenti sul versante produttivo.

Un esempio in tal senso viene dall’exploit di Brad Pitt e Angelina Jolie, la ex coppia d’oro di Hollywood che nel 2011, per 40 milioni di euro, ha acquistato Chateau Miraval, un castello immerso in 500 ettari di vigneto e uliveto nella campagna della Provenza, rifugio scelto per celebrare le nozze segretissime del 2014, al riparo da occhi indiscreti. Un luogo magico che aveva già sedotto artisti come i Pink Floyd, Sade e i Cranberries, utilizzato come studio di registrazione per incidere alcuni dei loro brani più famosi. Il castello è l’unica proprietà rimasta in comune dopo il divorzio consumatosi nel settembre del 2016. Nemmeno la separazione ha allontanato Pitt o la Jolie dal progetto: per i più romantici un’occasione per mantenere un punto di contatto, per i più pragmatici un business irrinunciabile. Miraval Côtes de Provence, grazie all’eccellente lavoro dell’enologo Marc Perrin, in poco tempo ha ottenuto successo e credibilità nel settore tanto da diventare nel 2013 il miglior rosé del mondo per Wine Spectator. Stesso destino è atteso per il neonato Champagne Rosè Fleur de Miraval, un blend del 75% di Chardonnay e 25% di Pinot Nero frutto del lavoro coordinato tra le famiglie Perrin e Péters durato ben cinque anni. La prima produzione si attesta sulle 20 mila bottiglie in commercio da ottobre scorso ad un prezzo di partenza di 390 dollari.

Anche il rapper Post Malone, da sempre amante dello stile di vita ricercato, ha puntato sul vino e sulla Francia. Grazie alla collaborazione con l’enologo Alexis Cornu ha lanciato la scorsa estate il suo rosé Maison No. 9, così chiamato in onore della sua carta preferita dei tarocchi, il nove di spade.

In soli due giorni sarebbero state richieste in prevendita 50.000 bottiglie, svuotando di fatto i magazzini della neo azienda vinicola e mandando in tilt Vivino, la piattaforma di e-commerce scelta per la distribuzione. Al momento Maison n.9 viene commercializzato solo negli Stati Uniti, ma visto il successo non è escluso che in futuro Post Malone non decida di estendere la sua attività anche all’estero.

Ha puntato invece su un Rosé in salsa social la regina di Sex And the City, Sarah Jessica Parker. L’attrice aveva fatto il suo debutto nel mondo enoico l’anno scorso con un Sauvignon Blanc realizzato sotto la guida di Rob Cameron, fondatore dell’azienda neozelandese Invivo di cui la Parker è azionista. Il Rosè lanciato quest’anno e che completa la linea, composto con uve Cinsault, Grenache e Syrah, riporta in etichetta la sigla X, SJ quella con cui la Parker firma i suoi post su Instagram.

Spostandoci nella Napa Valley sono famose le tenute di Francis Ford Coppola il cui impero vinicolo è così vasto da far nascere dubbi sul fatto che si tratti di un regista prestato alla produzione vitivinicola o di un produttore vitivinicolo con l’hobby del cinema. Pare che i proventi della trilogia de “Il Padrino” siano appena bastati nel lontano 1975 per iniziare la scalata alla storica azienda Inglenook che comprendeva oltre 600 ettari di terrae la casa vittoriana del suo fondatore. Da quella data, da quando cioè Coppola ha cominciato a investire, non ha smesso di acquistare e riunire i diversi appezzamenti, aggiungendo nel 1995 anche la parte che comprendeva il castello e altri 90 ettari di vigneto fino a che è riuscito, nel 2011, a riscattare il nome della tenuta (rinominata a quella data come Rubicon Estate), per poterlo scrivere sull’etichetta dei suoi grandi vini.

La proprietà californiana, fondata nel 1879 dal capitano di marina finlandese Gustave Niebaum che investì la fortuna accumulata con il commercio di pellicce dall’Alaska, produceva vini in stile francese tra i migliori d’America. Quando Coppola la rilevò assoldò i migliori enologi del mondo, come André Tchelistcheff e Scott McLeod. Nel 2011 si realizzò il suo sogno con l’arrivo di Philippe Bascaules, guru del vino di Chateau Margaux.

Due sono i grandi Cru di Rubicon: Inglenook Rubicon la cui prima annata risale al 1978 e Inglenook Cabernet Sauvignon con una produzione di circa 168 mila bottiglie l’anno.

E’ nel nostro paese? La lista di attori, cantanti, sportivi, politici, imprenditori e stilisti che hanno deciso di investire nel settore vinicolo è lunga, tra i più noti Gianna Nannini, Andrea Bocelli, Al Bano Carrisi, Salvatore Ferragamo, Tommaso Cavalli, Massimo d’Alema, Bruno Vespa, Jarno Trulli, Oliviero Toscani.

Uno dei precursori è stato Sting che, affascinato dalla Toscana e dalla sua atmosfera, 23 anni fa decise insieme alla moglie Trudie Styler di acquistare a Figline Valdarno, in pieno Chianti, una tenuta cinquecentesca di trecentocinquanta ettari ribattezzata “Il Palagio” con villa, collina boscosa e vigneti annessi per la produzione biologica e biodinamica dei suoi vini.

Oggi il suo rosso di punta è Sister Moon, blend di Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon ma non mancano i progetti per il futuro. È di pochi mesi fa la notizia del sodalizio con Riccardo Cotarella, enologo di fama mondiale, padre del “Montiano” del quale Sting pare essere innamorato. È alle sue mani sapienti che oggi è affidata la produzione dei vini del Palagio. Obiettivo: l’eccellenza.

Voci recenti vogliono come prossimo investitore di eccezione sir Elton John, in visita pochi mesi fa presso le colline di Valdobbiadene, Patrimonio dell’Umanità Unesco. L’artista sarebbe interessato alla produzione di prosecco,  notizia che è stata accolta conentusiasmo da imprenditori ed esponenti politici locali che vedono in queste operazioni grandi opportunità per il rilancio del territorio e della DOC di riferimento. La presenza delle celebrities nel mondo del vino continuerà quindi a crescere nel prossimo futuro sia in Italia che in altri paesi dalla vocazione vitivinicola e al di là di operazioni di puro marketing, che, va detto, non mancano, ha poco senso storcere il naso di fronte a un fenomeno che può portare non solo visibilità e vendite ma anche qualità al settore. Ne sono testimonianza le tante realtà che ad oggi sono riconosciute dai grandi critici e che, grazie alle forti iniezioni di liquidità, possono fungere da traino, specie in momenti di particolare crisi come quello che stiamo vivendo. 

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Giornalista, esperta di comunicazione, muove i primi passi nel settore assicurativo per passare a quello politico istituzionale e al farmaceutico. La sua passione negli anni la porta a dedicarsi alla consulenza di marketing nel settore vinicolo. Racconta dei suoi viaggi e degustazioni in giro per l’Italia nel suo blog Visvino.