Da diversi mesi sui suoi social lo scrittore statunitense Jeffery Deaver scrive “Lincoln Rhyme is back” ed infatti così è stato, per fortuna! Lo scienziato forense più famoso del mondo è tornato in libreria con un nuovo thriller assieme ai suoi compagni di avventura ne “Il visitatore notturno” edito da Rizzoli. In Italia è uscito in anteprima mondiale il 14 Settembre mentre negli USA ed in Canada uscirà il 30 novembre con il titolo “The midnight lock”.
Spesso l’autore ha mostrato una particolare affinità con il nostro Paese, basti pensare a “Il valzer dell’impiccato” scritto nel 2017 in onore del suo amico Giorgio Faletti scomparso nel 2014. La tredicesima indagine di Rhyme era ambientata in Italia ed in particolare a Napoli. Ed ancora il matrimonio tra Lincoln Rhyme ed Amelia Sachs è stato celebrato a Bellagio, sull’incantevole lago di Como.
Esatto avete letto bene: il criminologo costretto alla sedia a rotelle perché tetraplegico dopo uno spaventoso incidente avuto durante un’indagine e l’affascinante ex modella ed attuale detective del NYDP Amelia Sachs si sono giurati eterno amore e finalmente sono diventati marito e moglie. Sicuramente questo elemento è quello più tenero della storia, dopo tante avventure vissute sino ad ora, dopo tante paure, ripensamenti ma anche grande passione fa effetto leggere frasi del tipo “Appena la porta si chiuse, Rhyme guardò la moglie” o “Certo Sachs ci sarebbe arrivata…Lei, però si rimetteva a Thom quando si trattava della salute del marito”.
Con i neo sposi sono tornati anche l’agente Ron Pulasky, Thom il fidato assistente/infermiere di Lincoln, il tenente del New York City Police Department Lon Sellitto e il biologo Mel Cooper considerato uno dei migliori tecnici di laboratorio della polizia di New York. Tutti loro danno una mano nelle ricerche in base alle loro competenze.
Il thriller gira intorno ad un criminale, denominato il fabbro, che ama aprire le serrature nel minor tempo possibile per riuscire ad entrare durante di notte nelle case di ignare donne per osservarle mentre dormono e terrorizzarle al loro risveglio con alcune tracce che volutamente lascia. Questa è la storia principale attorno alla quale, come in ogni avventura di Rhyme, se ne svolgono altre per poi trovare un filo conduttore che in qualche modo le accomuni ed arrivare ad un epilogo sempre molto accattivante e sorprendente.
Tanti sono i temi toccati, molti di attualità, come la figura dell’influencer che Rhyme non conosce e chiede “Cos’è un influencer?” e sulla quale ironizza chiedendosi perché mai una persona dovrebbe seguirne un’altra che dà consigli su un determinato prodotto e poi anche comperarlo, o ancora la considerazione della sacralità del linguaggio «sostenendo che il mutilare un parola la diceva lunga sull’intelligenza e la vanità del mutilatore in questione». Rhyme/Deaver in questa valutazione lancia un allarme di come le parole vengano sempre più modificate o accorciate a favore di una scrittura veloce al cellulare ma sicuramente devastante per la grammatica e la cultura!
Il fascino del metodo usato dal criminologo e dal suo staff è sempre immutato così come il modus operandi delle indagini. Presente il gascromatografo che non manca mai nelle analisi fatte nel suo laboratorio sterilizzato costruito in casa così come le macchine più moderne e sofisticate. Gli inseguimenti e le intuizioni all’ultimo secondo danno quel tocco in più.
Va detto inoltre che come al solito Deaver ha il dono di una scrittura mai pesante e incisiva nei momenti chiave della narrazione. Quello che però forse manca un po’ è il mordente. Non certo perché non ci siano molti morti ammazzati o per il modo “normale” con cui vengono uccisi, ma nel leggere questo suo ultimo romanzo, e soprattutto dopo averlo terminato, si resta un po’ a bocca asciutta come se quel guizzo che aspettavi pagina dopo pagina che avrebbe dato lo scatto finale non sia arrivato. Abituati a situazioni intense e colpi di scena continui, con un climax che regala sempre più pathos, ne “Il visitatore notturno” si respira un ambiente più soft.
Un’osservazione sulla copertina è d’uopo: intrigante e bella con uno sfondo nero in cui campeggia centrale un occhio con una pupilla a forma di serratura in un mirino di cannocchiale al tatto, simile ad un vinile a 45 giri. Le scritte in bianco e oro completano il quadro rendendola davvero originale!
Un libro comunque da leggere!
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