Intelligenza emotiva: la differenza che fa la differenza

Negli Stati Uniti fino a una quindicina d’anni fa si riteneva che l’Intelligenza Logico Razionale fosse strettamente correlata al successo professionale ed economico e alla qualità della vita vissuta. A nulla erano valse le eccezioni sollevate dagli psicologi, l’assioma era incrollabile. Qualche anno dopo un ricercatore scientifico, psicologo e giornalista, ha sfidato tale concezione granitica promuovendo un approccio sensibilmente diverso: esistevano, a suo dire, fattori diversi che erano meglio correlati a carriera, soldi, qualità della vita.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è gallery31.jpg

La dimostrazione si presentava naturalmente assai complicata, tuttavia con un’impostazione metodologicamente corretta, Goleman, riuscì a provare ciò che sosteneva. Recuperò il Q.I. (Intelligenza Logico Razionale misurata su tutti i cittadini statunitensi da circa 100 anni) e calcolò con un test proiettivo realizzato sulla scorta di repertorii storici (tesi, temi, interviste, materiali esistenti, ecc.) un diverso indice, il Q.E., quoziente emotivo.

Verificando a distanza di tempo quanto accaduto alle persone considerate, scoprì che chi aveva alto Q.I. e alto Q.E. aveva avuto più successo di ogni altra categoria e, come da previsione, chi aveva basso Q.I. e basso Q.E. ne aveva avuto molto meno. Soprattutto, chi aveva alto Q.E e basso Q.I. aveva avuto più successo di chi aveva alto Q.I. e basso Q.E.

Ciò significa che il fattore emotivo aveva maggiore correlazione con carriera, soldi e qualità della vita, senza ombra di dubbio, su base statistica.

Da quel momento, l’Intelligenza Emotiva ha assunto un ruolo più significativo come variabile fondamentale per trarre di più dalla propria vita in termini di risultati concreti oltreché come soddisfazioni e gratificazioni personali: vita più lunga, meno malattie, meno divorzi, miglior recupero dopo i lutti, migliore status di vita in vecchiaia. I vantaggi sembrano davvero notevoli.

Se analizziamo i componenti fondamentali dell’Intelligenza Emotiva possiamo riconoscerne la valenza. Infatti si parte dalla “consapevolezza di sè“, vale a dire dalla capacità di riconoscere i propri sentimenti nelle varie situazioni, ciò che permette di dominarli anziché esserne agiti.

Si prosegue con l’autocontrollo emotivo, indispensabile per indirizzare le nostre risposte all’ambiente in modo finalizzato agli obiettivi reali e quindi non, o non solo, istintive.

Nelle relazioni umane è vitale saper controllare le proprie reazioni perché ad ogni stimolo negativo si provoca uno stress e l’istinto ci porta a rispondere per le rime per liberarci subito dallo stress patito. Tuttavia, potrebbe tale risposta essere controproducente e rischiare di rovinare una relazione o di provocare una escalation pericolosa.
Alla base di questa reazione istintiva, talvolta sconsiderata ed esagerata, c’è l’amigdala, un organo situato nella parte limbica del cervello, preposto alla sopravvivenza, quindi velocissimo nel rispondere alle situazioni nocive o positive dell’ambiente. Quando si tratta di sopravvivenza funziona bene, quando si tratta di relazioni può fare danni, talvolta irreparabili.

Le due variabili citate riguardano il SE’, ne esistono altre due che si riferiscono agli altri: l’empatia, vale a dire la capacità di ascoltare gli altri dal loro punto di vista, e sappiamo quanto andrebbe migliorata come dote; l’assertività (o Autorevolezza), quindi la capacità di affermare se stessi o le proprie opinioni senza prevaricare gli altri, e anche questo non è per nulla facile.

Quindi, ascoltando meglio ciè che intende l’altro (dal suo punto di vista) e sapendo rispettare il suo diritto affermando pure il nostro, si possono sviluppare sane e autentiche relazioni, ciò che impatta decisamente sulla qualità della vita.

Risulta che l’Intelligenza Logico Razionale (il Q.I.) si sviluppa fino a 24 anni e poi si ferma e va già bene se non scende (conviene tenere allenata la mente), mentre il Q.E. a qualunque età può svilupparsi indefinitamente.
Pertanto, se una persona vuole crescere, migliorare la propria vita, conviene puntare sul Q.E. l’Intelligenza Emotiva, che consente di sentirsi meglio con se stessi e con gli altri, facendo la differenza nella nostra evoluzione.

Giorgio Cozzi
Informazioni su Giorgio Cozzi 1 Articolo
Sociologo e Psicologo, esperienze in Banca, nei Fondi Comuni, in Plasmon, da 30 anni nella Consulenza di Selezione e Formazione del personale.

1 Commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*