Una grande mostra dedicata agli ultimi trent’anni di vita dell’artista catalano nelle sale del Chiostro del Bramante.
Ottanta lavori, di cui 50 olii inediti per il nostro Paese, ma anche terrecotte, bronzi e acquerelli che ripercorrono l’ultima fase della lunga produzione di Joan Mirò, l’artista catalano che lasciò un’impronta inconfondibile nelle avanguardie europee.
In mostra le opere realizzate nell’atelier di Maiorca, isola d’origine della madre, dove Mirò riuscì a concretizzare il sogno di allestire un posto tutto suo nel quale poter lavorare in pace, protetto dalla natura, dal 1956 fino alla sua morte. Per l’occasione, all’interno degli spazi espositivi rinascimentali del Chiostro del Bramante è stato ricostruito in modo scenografico lo studio tanto desiderato dall’artista dove stono stati realizzati tanti suoi capolavori. Come il bellissimo olio e acrilico su tela “senza titolo” che raffigura una specie di pupazzo, in cui si inizia a percepire la sparizione dello stile figurativo verso un’interpretazione astratta della realtà.
Nelle nove sale in cui si dipana il percorso della mostra, sotto la curatela di Maria Luisa Lax Cacho, ritenuta a livello internazionale tra i maggiori esperti di Mirò, esposti tematicamente e in ordine cronologico si possono ammirare dipinti di sorprendente bellezza e di grande formato come “Donna nella via” (1973), bronzi come “Donna” (1967), sculture frutto delle sperimentazioni che l’artista fece nell’arco della sua vita con diversi materiali e tecniche, e tutti gli oggetti, i pennelli e gli strumenti usati dal maestro, ben conservati grazie all’attività della Fundaciò Pilar i Joan Mirò. Una rassegna esaustiva dell’opera dell’artista morto novantenne mancava da molti anni a Roma. Fino al 10 giugno questa sarà un’occasione imperdibile per approfondire lo spirito multiforme di Mirò e del suo linguaggio originale e unico.
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