L’arte (perduta) delle buone maniere

BaciamanoNegli anni Ottanta del grande boom economico, della Milano da bere e dei soldi facili, ebbero grande fortuna i manuali di buone maniere. Se ne pubblicavano a iosa, non diversamente da quanto era successo qualche decennio prima, a cavallo tra i Cinquanta e i Sessanta, all’epoca del primo, mitico boom.

La ricchezza da poco conquistata metteva molti di fronte a problemi pratici ma di un certo rilievo. Sfigurare in società era un’onta da evitare a ogni costo per il nouvea riche ansioso di seppellire il passato. Dopo quel decennio di successo, il declino: i compendi sul bon ton caddero in disuso, sostituiti dai fasti del velinismo e del glamour cafonal. E il risultato, sia detto con fermezza ma senza moralismi, è davvero sotto gli occhi di tutti. La maleducazione impera e galoppa, ad ogni altezza della scala sociale, amplificata dai mass media e fatta esplodere dal web e dal digitale. Per questo la pubblicazione per i tipi de Il Mulino di un minuscolo volumetto intitolato “L’arte delle buone maniere” arriva come una benvenuta manna dal cielo.

Con agilità e senza alcuna pretesa, si rimette in linea tutto lo scibile relativo al vivere sociale. La cosa bella è che il volume è in realtà la riedizione di un compendio anonimo degli anni Venti. A sfogliare le pagine e coglierne la saggezza garbata, viene in primo luogo una gran nostalgia per tempi di certo più attenti alle convenzioni. Subito dopo, il testo colpisce per l’attualità assoluta dei suggerimenti, e alla nostalgia succede la voglia di agire, perché questo è un manualetto da mettere in pratica senza sforzo. Non tanto per i consigli pratici che profonde su come stare a tavola o come muoversi in un salotto, quanto per la gentilezza che traspare a ogni pagina. Gentilezza che è quanto di più rivoluzionario, oggi che tutti si esibiscono e lo fanno con grande aggressività; oggi che la prepotenza è diventata la regola numero uno del vivere sociale. La miglior massima non a caso è quella dedicata alla vanità: “Non attirate l’attenzione su voi stessi e su quanto siete capaci di fare o avete fatto. Esistono certamente argomenti più importanti o degni di maggiore interesse“. Da mandare a memoria.

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Esperta di moda e giornalista di costume. Ex Product Manager del Gruppo Marzotto. Autrice del libro "L'abito fa il monaco?" edito da Mondadori.

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