È tutta colpa di Kim Kardashian. E forse, prima di lei, di Jennifer Lopez. E ancora prima di lei, della piccola statua paleolitica detta Venere di Willendorf, espressivamente dotata di un seno e di un derrière spropositati, probabile simbolo di fertilità. Cambiano i modelli di riferimento e gli ideali fisici, quasi sempre in maniera radicale, ma il culto delle curve femminili, soprattutto per quel che riguarda il lato B, non accenna a perdere di importanza.
Anzi, oggi che a suon di attività fisica costante, ossessione per wellness e fitness e progressivo annullamento delle differenze tra i sessi, i corpi tendono ad uniformarsi, il sedere tonico, tondo e bionico, prerogativa unica e appannaggio esclusivo del gentil sesso, ritorna protagonista delle fantasie generali.
Se le nostre mamme e le nostre nonne ne erano naturalmente dotate, oggi quel che non può l’anatomia può certamente l’underwear. L’offerta si adegua alla domanda, sfruttando allo scopo tutti i ritrovati della moderna tecnologia tessile, e dell’ingegneria costruttiva, capace di annullare persino le leggi gravitazionali.
Spopolano infatti negli ultimi tempi push up e bustini vari capaci di regalare glutei alti, rotondi e sodi anche a chi ne è completamente sprovvisto.
A tutta prima, si potrebbero considerare l’evoluzione contemporanea di bustini, guepiere e stringivita, un po’ come il mitico e ormai mitologico Spanx capace di contenere anche procaci prominenze addominali. Si tratta in realtà di strumenti più sottili.
I bustini erano roba scomoda e ingombrante, da stringere con l’aiuto di una cameriera, e da nascondere sotto strati e strati di gonne e sottovesti. I nuovi push-up, invece, sono sottilissimi e comodissimi: leggeri, facili da mettere e completamente invisibili, scompaiono anche sotto il più aderente dei tubini, e per questo creano un sorprendente effetto verità.
Insomma, il trucco c’è, ma non si vede, e l’effetto è potente. L’accessorio al momento spopola a tutte le altezze dello spettro, e pare che anche le giovanissime non riescano a farne a meno. Il tutto, senza sofferenze immani e senza sconvolgimenti fisici.
Certo, la rotondità è finta, ma ormai anche i sassi sanno che la realtà è tutta fiction.
Commenta per primo