L’eterna gentilezza di Stefano Casiraghi, morto per inseguire un sogno

Non tutte le belle storie hanno un lieto fine e quella di Stefano Casiraghi non fa eccezione. Bello, ricco, sportivo, sposato con una delle principesse più invidiate del mondo. Sembra una favola, poi il destino ci mette lo zampino il 3 ottobre del 1990 quando fa ribaltare nelle acque davanti a Montecarlo la barca di Casiraghi che stava correndo nel Campionato Mondiale Offshore. I soccorritori tentano l’impossibile ma non c’è nulla da fare, Stefano è morto a soli 30 anni, la favola si è spezzata.

Ironia della sorte proprio quel giorno Stefano non aveva voluto l’elicottero che normalmente lo seguiva nelle competizioni e che forse sarebbe potuto intervenire prima dei soccorsi via mare. Si sentiva sicuro, correva a casa sua per difendere il titolo di campione del mondo vinto l’anno prima.

Da allora sono trascorsi oltre 30 anni e nessuno nel Principato di Monaco ha mai dimenticato quel giorno. Anni prima, nel 1983, Carolina aveva conosciuto quell’imprenditore brianzolo sorridente e sportivo e se ne era innamorata perdutamente.

Il matrimonio con il primo marito, il banchiere Philippe Junot, era appena terminato e i tabloid inglesi parlavano di un possibile flirt con il principe Carlo d’Inghilterra. Ma lei, ribelle come sempre, si innamorò di un’industriale di Fino Mornasco, dando vita a una delle storie d’amore più famose degli anni Ottanta. I due si sposarono lo stesso anno e in breve tempo ebbero tre figli: Andrea nel 1984, Charlotte nel 1986 e infine Pierre nel 1987.

Con il suo charme, Casiraghi riuscì a conquistare il popolo del Principato di Monaco, ma soprattutto il Principe Ranieri, che aveva piena fiducia nei suoi confronti e considerava Stefano l’uomo giusto per Carolina. “Stefano non era abituato a far trasparire le sue emozioni in pubblico – ha raccontato Stefano Brenna, uno dei suoi migliori amici e fotografo ufficiale -. Era molto misurato perché molto ben educato. Aveva un’intelligenza vivissima che gli permetteva di assorbire tutto come una spugna. Sapeva far gioco di squadra era umile e sorretto da principi solidi. Il principe Ranieri lo trattava come un figlio”.

Carolina di Monaco, così come i suoi figli, non hanno mai parlato pubblicamente della morte di Casiraghi, anche se qualche tempo fa Charlotte spiegò: “L’ansia e l’angoscia esistenziale fanno parte della vita di tutti. La mia esperienza personale è fatta di eventi tristi, come la morte anticipata di mio padre, ma queste sono le cose che accadono a tutti, non importa da dove provieni”.

La sua scomparsa spinse la Federazione mondiale della Motonautica a migliorare le misure di sicurezza adottate durante le gare, prevedendo cupolini e cinture di sicurezza fino ad allora non installate a bordo degli offshore.

Di Stefano Casiraghi resta nell’immaginario collettivo quella gentilezza nei modi e nei pensieri che la tragica morte hanno consegnato all’eternità.

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