L’emergenza sanitaria e la conseguente chiusura al pubblico dei ristoranti ha accelerato la crescita delle aziende del food delivery. Stretti tra le polemiche sulle condizioni di lavoro dei rider e la costante ricerca di efficienza, gli operatori del settore hanno acquisito una conoscenza dei gusti e delle preferenze della clientela che rappresenta un vantaggio di mercato considerevole. Di questo e di altri temi abbiamo parlato con Matteo Sarzana, General Manager di Deliveroo.
Cosa è emerso dalla ricerca che avete commissionato a Doxa sulle ordinazioni di cibo a domicilio?
Aspetti molto interessanti, anche originali. In generale, è emerso che quando ordinano su Deliveroo gli italiani hanno le idee ben chiare e decidono di lasciare l’incombenza della scelta in due occasioni principali: per galanteria verso il proprio partner o per i figli. Sulla pizza non ci sono dubbi: 7 italiani su 10 scelgono dalla loro pizzeria di fiducia senza incertezze, solo l’11% fa decidere ai figli e al partner. Poi ci sono alcune curiosità divertenti, come l’annosa questione delle cosce di pollo: se ad ordinare sono più di 2 persone, il 35% degli intervistati ha detto di essere disposto ad ordinarne due pur di non privarsene. Stesso discorso per il gelato, nel caso in cui ci siano 5 persone con la possibilità di poter ordinare solo 4 gusti. Per il 65% di essi la soluzione è semplice: ordinare una vaschetta più grande!
In cosa Deliveroo si differenzia rispetto ai competitors?
Siamo la piattaforma leader dell’online food delivery e la nostra missione è consegnare il miglior cibo dei migliori ristoranti. Siamo presenti in più di 250 città e collaboriamo con più di 14.000 ristoranti. Deliveroo ha cambiato il modo di fare ristorazione, rappresenta oggi una possibilità per i ristoranti di innovare e crescere. Collaborare con Deliveroo significa, per i nostri ristoranti partner, intercettare nuovi clienti e opportunità di business. Un esempio tra tutti è quello dei virtual brand, un’innovazione firmata Deliveroo che dà la possibilità di creare un vero e proprio ristorante virtuale pensato esclusivamente per il delivery, con una proposta commerciale tagliata su misura delle specifiche esigenze e dei trend di mercato in una determinata area. In questi anni, inoltre, Deliveroo ha fatto la differenza anche nella collaborazione con i rider. Siamo stati la prima piattaforma in Italia ad introdurre un’assicurazione per i rider per infortuni e danni contro terzi, prima ancora dell’introduzione per legge della copertura INAIL. Allo stesso modo, in occasione della pandemia, siamo stati i primi ad introdurre una nuova assicurazione aggiuntiva per tutti i rider qualora, malauguratamente, dovessero contrarre il Covid-19.
Quali sono i vostri risultati di questo anno 2020?
In un anno molto difficile abbiamo dimostrato di essere un servizio essenziale introducendo innovazioni importanti come la “consegna senza contatto” per rispondere ai problemi reali che si sono presentati. Abbiamo continuato a crescere, ad investire sull’espansione territoriale, siamo stati vicini ai ristoratori in difficoltà ed abbiamo introdotto nuove tutele e protezioni per i rider.
Cosa avete in previsione per il 2021?
Proseguire la nostra strategia di espansione per rendere Deliveroo accessibile ad un numero sempre più ampio di italiani. Vogliamo farlo sostenendo il settore della ristorazione e i consumatori alle prese con le restrizioni in atto, ma anche attraverso nuovi servizi come la consegna di prodotti alimentari da supermercati, un servizio sempre più apprezzato e sempre più importante per tanti consumatori.
Ci parli dell’accordo tra AssoDelivery, associazione che rappresenta l’industria italiana del food delivery a cui aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e Uber Eats, e il sindacato UGL (Unione Generale del Lavoro) sottoscrive il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro che, per la prima volta in Europa, aumenta le tutele dei rider che operano come lavoratori autonomi nell’industria italiana del food delivery.
E’ un risultato storico, un passo in avanti fondamentale per tutta l’industria e per i rider in particolare. Il CCNL introduce nuovi diritti e maggiori tutele nel solco della normativa voluta dal Governo che ha permesso di ampliare il ventaglio delle protezioni nell’ambito del lavoro autonomo. Il CCNL introduce un compenso minimo per ora lavorata, indennità integrative per lavoro notturno, festività e condizioni meteo sfavorevoli, un incentivo orario nelle città di nuova apertura, sistemi premiali, dotazioni di sicurezza, assicurazioni, formazione obbligatoria, divieto di discriminazione, pari opportunità e tutela della privacy, contrasto al caporalato e al lavoro irregolare e diritti sindacali. Rispetto ai minimi previsti dal CCNL, Deliveroo ha introdotto inoltre una serie di misure migliorative: un compenso minimo di 11€ lordi per ora lavorata, rispetto ai 10€ lordi del CCNL, e un incentivo minimo orario di 7€ in caso di assenza di proposte di consegne per i primi 6 mesi dal lancio di una nuova città, rispetto 4 mesi previsti dal CCNL.
Lei ha dichiarato che “il contratto è un enorme passo in avanti tanto per il settore del food delivery quanto per i rider che collaborano con le piattaforme”. E’ soddisfatto?
Siamo molto soddisfatti. E’ il primo contratto collettivo per i rider in Europa. Un risultato molto importante che può essere considerato un punto di partenza per l’intero mondo del lavoro, non solo per i rider. Siamo aperti al dialogo.
Il food delivery aiuta la sostenibilità?
Come Deliveroo siamo da sempre attenti alla sostenibilità e impegnati sui temi dell’ambiente e del riciclo. Nel corso del 2020, abbiamo lanciato una serie di campagne di informazione per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della raccolta differenziata e della riduzione dei rifiuti. Lo abbiamo fatto a Milano in collaborazione con AMSA e a Brescia con APRICA. Da anni ormai diamo la possibilità ai nostri clienti di ordinare cibo a domicilio scegliendo di non ricevere posate di plastica e sempre nel 2020 abbiamo stretto una partnership con GoVolt per garantire ai rider che collaborano con noi condizioni più vantaggiose per l’utilizzo di scooter elettrici. I nostri impegni sono stati osservati e presi in considerazione come caso di successo dai ricercatori del Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo, in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica “Sustainability”.
Quali sono i criteri che l’algoritmo Frank di Deliveroo usa per definire le proposte di consegna, garantire efficienza ed evitare ogni discriminazione?
Nell’individuare il rider più “adatto” a cui proporre una consegna, l’algoritmo svolge la sue valutazioni esclusivamente sulla base di criteri di efficienza, in modo oggettivo, senza alcuna discriminazione tra un rider e l’altro. Gli unici elementi presi in considerazione sono la posizione del rider e il tipo di mezzo utilizzato per effettuare le consegne. In nessun modo la proposta di consegna si basa su elementi o informazioni di natura personale quali sesso, età, nazionalità, il rifiuto delle proposte di consegna o la velocità con cui si effettuano. I rider che collaborano con Deliveroo sono liberi di accettare o rifiutare una proposta di consegna senza che questo determini alcuna discriminazione o penalizzazione.
Secondo i dati de Il Sole 24 Ore, sono 1,3 milioni i nuovi “consumatori digitali”, 20% dei quali nel settore food, che hanno iniziato ad ordinare online proprio a seguito del lockdown. Cosa ne pensa?
Nel corso della pandemia il food delivery, e Deliveroo in particolare, è stata una vera e propria ancora di salvezza, tanto per i ristoratori quanto per i clienti. In molti hanno avuto la possibilità di sperimentare e apprezzare il nostro servizio. Una volta passata la pandemia, torneremo a frequentare fisicamente i ristoranti, ma continueremo anche ad utilizzare le piattaforme per ordinare cibo a domicilio dal ristorante preferito. E’ noto che i due servizi sono complementari e coesistono perché capaci di soddisfare bisogni ed esperienza diverse.
Sin dall’inizio dell’emergenza Covid si era parlato delle condizioni poco etiche dei rider, poco tutelate e poco pagate. Cosa vuole dire ai rider?
Ai rider dobbiamo dire tutti grazie, per il lavoro prezioso che svolgono e che hanno svolto, in particolare, in questo anno così difficile. Deliveroo si distingue da sempre per l’attenzione dimostrata nei confronti dei rider. Fin dall’inizio della pandemia abbiamo introdotto la modalità di consegna “senza contatto”, per tutelare la salute di rider, ristoratori e clienti. Abbiamo distribuito dispositivi di protezione individuale, come mascherine e gel igienizzanti, e – come già detto – siamo stati la prima piattaforma ad introdurre una nuova assicurazione in caso di positività al Covid-19. Così come siamo stati la prima piattaforma in Italia ad introdurre un’assicurazione privata per infortuni, prima dell’introduzione, per legge, dell’INAIL.