Quando il dissing era una valvola di sfogo sociale e non una zuffa tra rapper

Il dissing, ovvero offendere, mancare di rispetto o prendere in giro qualcuno pubblicamente, è una pratica retorica millenaria. Il termine è salito agli onori della cronaca nelle ultime settimane per lo scontro mediatico (a colpi di canzoni e testi offensivi) tra i rapper Fedez e Tony Effe.


Alcuni dialoghi socratici possono essere letti come un dissing tra Socrate e i suoi interlocutori, in cui la tecnica dell’ironia, caratterizzata dalla finzione di ignoranza e dall’uso di domande apparentemente ingenue, è una forma elaborata di provocazione intellettuale che «rimette a posto» la persona in dialogo con il filosofo greco. La piccola differenza tra l’ironia socratica e il dissing è che il fine ultimo di Socrate era la ricerca della verità e non l’umiliazione dell’avversario.

Il dissing va però oltre il semplice insulto: è una tecnica retorica che, come insegna Socrate, richiede arguzia, abilità di composizione e capacità di flow, di far fluire bene le parole. La sfida verbale, d’altra parte, risponde a un bisogno umano profondo di affermazione, competizione ed espressione creativa.

Per capire il dissing tra Tony Effe e Fedez – che di per sé è poco interessante, essendo un mero strumento di autopromozione fondato sul tema «adesso rivelo i tuoi disgustosi segreti», in cui mancano tutte e tre le caratteristiche sopracitate – è utile risalire alle Propaggini di Putignano. Questa usanza, che si svolge il 26 dicembre di ogni anno fin dal Medioevo, segna l’inizio del Carnevale locale. Durante le Propaggini, i putignanesi recitano in dialetto componimenti in versi caratterizzati da un tono satirico e critico, prendendo di mira i propri concittadini più noti.

Sia le Propaggini che il dissing richiedono una notevole abilità verbale e creatività nel comporre versi efficaci e incisivi. L’aspetto performativo è centrale in entrambi i casi; fungono da valvola di sfogo per tensioni sociali e politiche, offrendo un canale di espressione per critiche che potrebbero essere difficili da articolare in altri contesti.

Le Propaggini agiscono da cronaca popolare degli eventi dell’anno e rafforzano il senso di comunità e l’identità culturale. L’insulto ha, quindi, lo scopo di rafforzare i legami e di portare in luce i sospesi e i misfatti, rielaborandoli pubblicamente. Il rap contemporaneo e le Propaggini medievali, quindi, utilizzano l’abilità verbale e la satira come strumenti di commento sociale e come mezzo per migliorare le proprie capacità tecniche. Insultarsi è un’arte molto raffinata, che ha precursori eccellenti e codici precisi. Il problema è che il dissing nel contesto del rap italiano contemporaneo spesso si riduce a insulti personali e vanti superficiali.

La mancanza di profondità concettuale e acume, l’assenza di una vera critica sociale e la tendenza a focalizzarsi su aspetti triviali non devono però spingerci a rifiutare il dissing in sé, ma a pretendere dalla scena musicale dissing ben fatti, capaci di sollevare questioni importanti e portare a discussioni più ampie su razza, classe e politica. Per il pubblico assistere a questi conflitti verbali può essere un modo di sublimare tensioni sociali.

Simona Buonaura
Informazioni su Simona Buonaura 7 Articoli
Giornalista dal 2001, dal 2013 Giornalista professionista. Laureata in lettere moderne presso l'Università Federico II di Napoli con indirizzo Musica Spettacolo e Comunicazione di Massa. Dopo la laurea ha seguito un corso di alta formazione presso l'università Orientale di Napoli dal titolo "Innovazione e semplificazione della Pubblica Amministrazione". Al termine del corso si è trasferita a Milano dove ha seguito un corso di alta formazione dal titolo "Project manager eventi culturali" il corso che puntava a preparare una nuova figura professionale, è terminato con uno stage presso il Teatro Piccolo di Milano dove ha preso parte alla preparazione, come aiuto produzione, dello spettacolo teatrale di Franco Branciaroli "Cos'è l'amore" con la regia di Claudio Longhi. Ritornata a Napoli, dopo un'interessante parentesi milanese, si è dedicata alla docenza di Marketing e Comunicazione ed alla redazione di articoli. Dal 2008 è il Direttore Responsabile della rivista ufficiale dell'Associazione Pasticcieri Napoletani "La voce del Pasticciere". Attualmente è corrispondente in Campania per Pasticceria Internazionale e per la rivista Sipario.

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