In questi giorni di solitudine e distanziamento sociale dovuti all’emergenza da Covid19 tutto ci sembra ancora più complicato. Non abbiamo certezza del futuro, il nostro lavoro e tutto quello per cui abbiamo lottato ci appaiono in equilibrio precario. Proprio per questo voglio raccontare un aneddoto che ha come protagonista Luigi De Falco, editore di questa testata e Presidente di H2biz. Un episodio a cui ho assistito di persona e che la dice lunga su come l’approccio alla vita e ai problemi facciano la differenza.
Siamo alla metà di gennaio del 2019, mi trovo a Napoli per alcuni incontri e fisso un appuntamento con Luigi De Falco per discutere di nuovi progetti per Outsider News. Lo trovo seduto ad un bar di Mergellina (il famoso lungomare di Napoli) in compagnia di un giornalista della stampa estera che stava facendo un servizio sulla Via della Seta.
Cominciamo a chiacchierare della situazione internazionale, ma anche di banalità varie come il meteo, quando ad un certo punto il collega si rivolge a Luigi dicendogli: “Ma su De Falco, con un pò di denaro chiunque può fare l’imprenditore, non è prevista nessuna competenza specifica per fare il suo mestiere“. Apriti cielo, non l’avesse mai detto. Luigi paga il conto dei drink, chiama un taxi e ci porta a Bagnoli, nell’area abbandonata dell’ex Italsider.
Arriviamo su un belvedere da cui si ha la visione di tutta la zona (e dei relitti industriali eredità di anni di cattiva gestione e mancate bonifiche), Luigi De Falco si gira verso il giornalista e gli dice: “Lei cosa vede?“. Il giornalista risponde: “Solo macerie“. Luigi sorride, mi guarda, poi guarda di nuovo il giornalista e dice: “Io vedo cieli azzurri. Lei vede quello che è, io invece vedo quello che potrebbe diventare. Per questo lei è un giornalista e io un imprenditore“.
Questo aneddoto è indicativo dell’approccio geneticamente positivo che molti imprenditori, non tutti sia chiaro, hanno verso il mondo.
Tutti noi, mai come in questo momento, dovremmo “rubare il mestiere” agli imprenditori, cercare di fare come loro che gettano sempre il cuore oltre l’ostacolo, che riescono a vedere lampi di luce anche nel buio assoluto.
Non è facile, io stesso, abituato per deformazione professionale a raccontare quello che vedo, faccio una gran fatica a vedere i cieli azzurri invece delle macerie, ma il mondo lo portano avanti loro, le persone che rischiano per un sogno o per un progetto che gli altri credono impossibile.
Mai come in questo momento ci serve vedere dei cieli azzurri in mezzo alle macerie.