Romano Fenati e quel gesto folle a 200 km/h che ha sconvolto il mondo

Romano Fenati non correrà più in Moto2. Il pilota italiano è stato protagonista di un brutto episodio a Misano, quando ha tirato volontariamente la leva del freno al connazionale Stefano Manzi a circa 200 km/h ed in pieno rettilineo.

La condotta in pista di Fenati è stata considerata “irresponsabile” da parte della commissione gara del GP di San Marino, che ha visto il trionfo di Andrea Dovizioso nella classe MotoGP. Il pilota ora rischia fino alla radiazione, dopo che la FIM lo ha convocato a giudizio a Ginevra nei prossimi giorni. Intanto, sia la sua attuale squadra, la Marinelli Snipers, sia la MV Agusta, con la quale avrebbe dovuto correre il prossimo anno, hanno rescisso i contratti con il pilota marchigiano. Quindi, possiamo tranquillamente dire che la carriera di Romano Fenati, uno dei piloti ritenuti più talentuosi del motociclismo tricolore, sia ormai volta al capolinea.

Crocifissione pubblica

Al di là della condanna degli enti predisposti al controllo dei piloti professionisti, Romano Fenati ha subito anche una vera e propria crocifissione pubblica da parte di tutto il Circus del motociclismo mondiale. Tutti hanno condannato il gesto del pilota di Ascoli Piceno ed alcuni colleghi, come Crutchlow, hanno proprio letteralmente scomunicato l’ormai ex pilota del team Marinelli Snipers, dopo il brutto gesto mostrato in pista a Misano. E sì, perché il gesto di Fenati è stato a dir poco fuori da ogni logica, ma in tanti stanno comunque cercando di capire cosa ci possa essere dietro una manovra così scellerata. Tra questi c’è il Presidente della FIM che ha convocato il pilota italiano al quartier generale di Mies, in Svizzera, per ricevere spiegazioni sul suo comportamento. La FIM ha deciso di convocarlo per discutere la situazione prima di intraprendere qualsiasi azione contro il suo inopportuno gesto di vendetta nei confronti dell’altro rider italiano, Stefano Manzi.

Carriera finita?

Una cosa è certa. Romano Fenati non tornerà più a correre su una moto, almeno ufficialmente. E prima di tutti lo vuole lui stesso, decidendo di tornare studiare e di proseguire un’attività che da tempo aveva interrotto, quella di ferramentista con il nonno. Un triste epilogo per un pilota considerato molto forte, ma anche poco incline alle regole del paddock e della pista. Ma più passano i giorni e più escono allo scoperto anche coloro che pensano che Romano non sia “completamente” colpevole (come il pilota Toni Elias, ad esempio). E’ vero la velocità è fatta anche di colpi bassi per poter arrivare al traguardo prima di tutti, ma giocare con la vita non è un gesto che sportivamente può essere scusato. Questi ragazzi corrono rischiando la propria pelle e prima di pensare alla parola vendetta bisognerebbe pensarci bene più di una volta. C’è chi parla anche di una seconda chance per Fenati. Un’ipotesi che in queste ore si sta facendo sempre più concreta. Ora dobbiamo stare solo alla finestra e vedere cosa accadrà ad un pilota che sarebbe potuto diventare grande ed ora sembra essere sempre più piccolo.

Alberto Lattuada
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Lavora in ambito televisivo fin dal 2003, svolgendo tutti i ruoli fino a debuttare nel 2010 come regista. Inoltre, grazie agli studi umanistici completati all'Università Statale di Milano, scrive per diverse testate cartacee ed online, tra le più importanti: La Discussione, Sprint&Sport Lombardia, Motorionline, Calcio&Finanza e Omnimoto. Ama lo sport e soprattutto i motori, motociclista ed appassionato di auto trova sempre il modo di informare ed allietare i lettori con storie affascinanti ed appassionanti. Nel 2015 realizza il suo sogno di creare da zero un nuovo progetto web: Motorlands, un sito in lingua inglese dedicato alle auto e alle moto.

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