È notizia di queste ultimi giorni la proroga della scadenza per aderire alla cosiddetta rottamazione-ter, che per i debiti tributari dà diritto alla cancellazione di sanzioni e interessi di mora, e al saldo e stralcio, riservato alle persone fisiche in difficoltà con Isee fino a 20mila euro.
È quanto prevede l’emendamento al Decreto Crescita (D.L. n. 34/2019) che sancisce l’inserimento del nuovo articolo 16-bis “Riapertura dei termini per gli istituti agevolativi relativi ai carichi affidati agli agenti della riscossione”. Il testo del Decreto Crescita dovrà essere convertito in legge entro il 29 giugno 2019 e, dopo l’ok della Camera, spetta ora al Senato discutere ed approvare definitivamente il provvedimento.
La dilazione della scadenza è stata motivata da due elementi:
- la notevole adesione alla rottamazione del 30 aprile (1,7 milioni di domande relative a quasi 13 milioni di cartelle fiscali e oltre 330 mila per il saldo e stralcio, per oltre 38 miliardi di euro di valore)
- l’accertamento da parte della Corte dei Conti della mancanza di oltre metà dell’introito previsto sulle prime rottamazioni (11,4 miliardi contro i 21,8 stimati).
La cosiddetta rottamazione è stata un’iniziativa che ha riscosso molto successo, ed è stata per tale motivo più volte prorogata: molti sono i privati e le aziende che hanno aderito, nel tentativo di ridurre l’onerosissimo carico fiscale che aggrava i contribuenti italiani.
Con la rottamazione, infatti, con diverse modalità nelle varie edizioni, è possibile ridurre sensibilmente il carico di arretrati fiscali accertati in cartelle esattoriali.
Tuttavia, le rottamazioni precedenti hanno trovato un ostacolo al successo dell’iniziativa nel numero limitato di rate concesse per il pagamento – massimo 5 in due anni -, nonché nella tempistica brevissima.
L’ampliamento a 18 rate in cinque anni, venendo incontro alla carenza di liquidità che aveva indotto molti debitori a rinunciare alla definizione agevolata, ha invogliato molti ad aderire all’ultima edizione.
Per chi aderirà alla riapertura – qualora l’emendamento venisse approvato – si prospetterà la possibilità di pagare gli importi dovuti (al netto di sanzioni e interessi di mora in caso di debiti tributari) in un massimo di 17 rate, la prima delle quali in scadenza il 30 novembre.
Saranno considerate valide le domande presentate anche dopo il 30 aprile 2019 ed entro il termine ultimo del 31 luglio 2019: è questa la nuova scadenza proposta attualmente dal Governo.
A non subire modifiche è, attualmente, il perimetro delle cartelle per le quali si potrà aderire alla rottamazione e al saldo e stralcio: si tratta dei ruoli relativi al periodo tra il 2000 ed il 31 dicembre 2017.
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