In principio furono i Beatles. Sua maestà la Regina Elisabetta II li insignì del titolo di baronetti e di cavalieri (Membri dell’Ordine dell’Impero Britannico, MBE). Non per meriti artistici, ma economici: la vendita dei loro dischi aveva spostato la bilancia commerciale del Regno Unito a suo favore. Era il 26 ottobre 1965.
Oggi, 60 anni dopo, c’è un nuovo fenomeno musicale che può paragonarsi a quello dei fab four: è la popstar Taylor Swift. Musicista donna più ricca del globo (il suo patrimonio personale si aggira intorno a 1,3 miliardi di dollari), è un fenomeno che non solo domina le classifiche dell’industria musicale, ma influenza anche il pil di alcuni paesi. Con il suo Eras Tour sta spostando tante e tali risorse economiche da non lasciare indifferenti persino investitori internazionali, economisti e capi di stato.
Si stima che l’impatto economico del suo tour sia superiore a quello delle prossime Olimpiadi francesi. E oltre al comprensibile indotto turistico, la popstar potrebbe influenzare positivamente anche i corsi azionari di almeno tre titoli, secondo Freedom24, società internazionale di broker online.
Taylor Swift e l’economia mondiale
Iniziato a novembre 2023 – e in corso fino a novembre 2024 – l’Eras Tour di Taylor Swift è considerato il tour mondiale più grande di tutti i tempi e gli analisti lo hanno già definito come il più redditizio per singolo concerto. I suoi numeri, oltre un miliardo di dollari di entrate nel 2023 e un altro miliardo di dollari di previsti per il 2024, insieme all’indotto economico nei vari paesi, hanno dato vita al fenomeno noto come Swiftonomics.
Francesco Bergamini (Freedom24) : «Nel complesso, i numeri dell’Eras Tour non sono abbastanza consistenti da fare la differenza in termini di crescita economica, ma illustrano una certa propensione alla spesa. Si tratta di un dato incoraggiante perché suggerisce come le persone siano ancora disposte a spendere per i beni e in particolare per i servizi, dopo la contrazione della domanda in seguito alla pandemia».
Però l’influenza sull’economia di Taylor Swift – che sarà a Milano il 13 e il 14 luglio – è tale da andare oltre i suoi live. A tal proposito un impatto notevole si è avuto nei viaggi aerei. Basta anche solo che quella del concerto sia una possibilità: si pensi ad Air New Zealand, che ha visto una impennata della domanda di voli per l’Australia nel momento in cui si era accennato di includere il paese nel tour.
Nel suo Beige Book di giugno 2023, la Federal Reserve ha sottolineato l’effetto della Swift sui ricavi degli hotel di Philadelphia, paragonando l’impatto economico dei suoi concerti a quello del Super Bowl. Mentre il Primo Ministro canadese Justin Trudeau ha persino chiesto alla Swift di inserire delle tappe in Canada nel tour.
La Swftonomics, l’edilizia, i trasporti e le banche centrali
Nella sola economia degli Stati Uniti, l’Eras Tour di Taylor Swift ha generato una spesa di 5 miliardi di dollari, in gran parte generata dalle vendite al dettaglio. Durante la breve visita di Taylor Swift in Giappone, si è invece registrata una spinta in settori specifici come l’edilizia e i trasporti. La sua tappa ad agosto a Londra potrebbe addirittura far rinviare il taglio dei tassi della Bank of England a settembre proprio a causa dei previsti fenomeni inflazionistici.
Nelle economie più piccole, come Singapore, i ricavi del turismo e le vendite al dettaglio cresceranno in maniera ancora più pronunciata. Così come in Irlanda, Paesi Bassi, Austria.
Adesso i riflettori sono puntati sull’Italia per scoprire quanto PIL riuscirà a generare il fenomeno Taylor Swft.
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