Si chiama twerking, ma non si tratta dell’ultimo ritrovato del magico mondo del fitness, o di qualche disciplina di recente invenzione nata nella mente di un genio capace di assicurare alle malcapitate praticanti, previo immane sforzo fisico, un corpo bionico e un tono muscolare d’acciaio. A ben pensarci di questo si potrebbe trattare, ma così non è.
Il twerking è infatti una forma di danza, dal carattere inequivocabilmente sessuale, che consiste nell’agitare sfrenatamente e freneticamente il bacino fino a far tremare i glutei, meglio se poco o per nulla vestite e quasi sdraiate per terra simulando un energico amplesso. Naturalmente, si tratta di una pratica che è appannaggio quasi esclusivo del mondo femminile, ma che invero richiede muscoli d’acciaio e addominali a prova di bomba per riuscire a dovere.
Il sesso, del resto, vende. È così dai recessi della storia fino ad oggi, e non c’è rivoluzione, emancipazione, parità di genere che tenga. Il termine twerking è di origine etimologicamente incerta, ma è infine stato incluso nel serioso Oxford Dictionary – versione online – nel 2013. Il motivo? La performance di Miley Cyrus, astro lanciatissimo della musica pop – così lanciato alla conquista dell’immaginario collettivo del maschio medio e della teenager in cerca di successo da essersi assicurata come protagonista l’ultima campagna pubblicitaria di Marc Jacobs – che il 25 Agosto dello scorso anno ha sconvolto il mondo al ritmo di chiappette tremule e provocazioni assortite. Da allora non si parla d’altro e il twerking è diventato l’ultima frontiera del dibattito pubblico.
Le vetero femministe condannano l’ennesima mercificazione del corpo femminile da parte del maschilismo dominante. Le neo-femministe plaudono all’appropriazione giocosa della sessualità da parte della femmina liberata, in barba a codici e cliché. La verità forse sta nel mezzo, o forse non sta proprio da nessuna parte. Certo è che il twerking si è diffuso come un virus, e poco ci manca che gli si dedichi una trasmissione o un concorso televisivo.
Oltre a Miley adesso c’è Brooke Candy, se si può ancora più sfrenata, infinitamente più sfrontata, platealmente più sboccata. Si salvi chi può: l’orizzonte pop brulica di glutei impazziti.
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