Reduci dai festeggiamenti di S. Valentino e della Festa della donna, con lo sbocciare della primavera gli uomini che amano le donne faranno bene a documentarsi su come affrontare le diverse situazioni in vista di un corteggiamento all’ultimo sangue o di una ritirata strategica per la serie fuga nella notte. Si perché le donne, è inutile negarlo, sono la croce e la delizia di ogni essere umano di sesso maschile con la complicazione derivante dal fatto che non sono, o la croce o la delizia, ma entrambe le cose, in momenti diversi che si alternano ciclicamente.
La colpa grave dei maschi è di non prepararsi sufficientemente ad affrontare un tema così importante che li vedrà impegnati per tutta la vita, inondando ogni momento delle giornata e tracimando nei sogni della notte.
Incominciamo dallo studio. Archiviati i sacri testi del Casanova il primo libro che sicuramente non può mancare dallo scaffale del perfetto seduttore è L’Arte della guerra di Sun Zu che detta le regole per condurre egregiamente una guerra ma che fa proprio al caso dell’uomo che si appresta ad offrire la gola indifesa agli artigli femminili. Come attaccare, come predisporre un piano di battaglia, come schierarsi davanti al nemico sembrano tanti capitoli dettati dall’esigenza di sapere cosa fare al primo appuntamento! Altro testo imperdibile se si vuole tener testa al fascino femminile è Della guerra di Von Chausewitz che da ottimo stratega predica cosa fare prima, durante e dopo la lotta furibonda sul campo di battaglia e in particolare sull’importanza dell’intelligence per spiare e sapere tutto sul nemico. A tale proposito ci viene in aiuto il libro Sex and the wine di Francesca Negri che per noi spia il gineceo in cui un manipolo di seducenti amiche, al riparo da occhi indiscreti, danno vita al Club delle sommelier del loro life style. Il libro è la punta di diamante e la rivelazione del rapporto che si va sempre più sviluppando tra il vino e le donne – le wine lovers – che hanno adottato il calice per andare oltre il piacere e per esprimere sfacciatamente il proprio stato d’animo, la disponibilità, il sentirsi cacciatrice o finta preda con lo stesso spirito con cui hanno sempre sguainato un vestito, un rossetto o le autoreggenti. Con maestria sanno di accostamenti giusti e di scelte temerarie affiancando un particolare vino alla serata impreziosita da una candela profumata, una canzone, una goccia di profumo sul collo.
E allora se deve essere guerra, che guerra sia e, come Sun Zu e Von Chausewitz insegnano, proviamo a rivoltare loro contro le loro stesse armi stringendo un alleanza strategica con il vino!
Fingiamo di cadere nelle loro trappole e presentiamoci alla prima festa in calendario con un ben regalo appena spremuto dal tino più velenoso. Regaliamole una settimana in una spa rigeneratrice a base di vino prendendo spunto da Cleopatra e i suoi famosi bagni che, a quanto pare, non era proprio una eccentrica sprovveduta visto che il bagno nel vino dopo tanti secoli si è scoperto che fa bene al corpo e … allo spirito.
Le proprietà del vino come elemento di benessere anche esterno sono entrate nei programmi di rinomate Spa italiane che citano le nuove performance con civettuolo orgoglio. Nei più qualificati programmi estetici compaiono bagni oleosi ai vinaccioli, peeling al mosto d’uva, impacchi con sale marino, Chianti e mosto.
C’è da augurarsi che la nuova moda non sottragga troppa materia prima alle cantine e il profumo dei tini ribollenti non spinga le contadine a pensare più alla propria linea estetica che alla produzione tanto attesa.
In concomitanza con la vendemmia la prestigiosa Spiga 8 Spa del Carlton Hotel Baglioni di Milano ha lanciato una serie di trattamenti viso e corpo con un’esclusiva linea termale di prodotti all’uva con tonico all’uva, scrub esfoliante al mosto d’uva bianca, siero gel jaluronico all’uva, crema nutriente all’uva bianca, maschera peel off al riso rosso e uva. A Fiè allo Sciliar ha lanciato un bagno al vino che prevede un massaggio completo con effetto peeling sdraiati su una pietra calda per ricevere una miscela speciale di vinaccia, terriccio e pietra da gesso uniti all’olio di enotera. Così coperti ci si immerge in una vasca con acqua calda e viene servito finalmente un bicchiere di vino rosso altoatesino. Finito il bagno, segue un altro massaggio con olio di acini d’uva. L’Hotel Gardena Grodnerhof ad Ortisei propone un bagno esfoliante alle vinacce sostenendo che con i loro acidi di frutta naturali, levigano e rassodano la pelle. Le vinacce provengono da coltivazioni biologiche e sono ricavate da uve pregiate mediante una delicatissima spremitura.
Non volendo rinunciare all’alto livello dei vini della zona l’Hotel & Country Obereggen propone un bagno di vinacce provenienti dalle loro uve Chardonnay di coltivazione biologica: arricchite da argille speciali, creta e olio di vinacciolo che vengono stese sul corpo in uno strato sottile, dopodiché ci si rilassa sul lettino ad acqua. Dopo il bagno la pelle viene rilipidizzata con burro di capra. Scendendo più a Sud all’Etruria Resort & Natural Spa di Montepulciano, il nobile vino riposato in antiche botti diventa l’ingrediente segreto del wellness inteso a 360°. In una location esclusiva come quella del borgo e della campagna toscana si può godere il piacere di uno scrub per il corpo o trattamenti viso al Vino Nobile di Montepulciano, o l’esfoliazione corpo con gelatina all’uva rossa. Le prime Terme in Italia, invece, a proporre i trattamenti di vino “Il benessere di Bacco ” sono state le Terme di Savanarola sulle colline di Modena, dove il Lambrusco Gasparossa dona benessere sia al corpo sia alla mente. Qui è possibile, tra l’altro, sperimentare l’inedita accoppiata tra vinoterapia e ossigeno molecolare sia per il viso sia per il corpo: l’azione dei principi attivi dell’uva porta a combattere smog e polveri sottili disintossicando e nutrendo la pelle.
Forse è per questi motivi che gli ubriaconi risultano belli e simpatici? Ma il combattente da manuale non deve eccedere e compiuta la propria missione, come una perfetta testa di cuoio, deve ripiegare e sparire.
Di ritirate strategiche ne esistono di diversi tipi come di diversi tipi sono le ragazze che abbiamo la fortuna di incrociare e per ognuna di loro possiamo stilare una appropriata lista di regali a base di bottiglie di vino … dell’addio, che con personalità istrionica, ognuna reciti con carattere proprio il ricordo dei momenti incredibili vissuti insieme e il dolore di prammatica per la separazione.
C’è il tipo “lacrima in tasca” a cui si addice un Lacrima di Morro d’Alba doc che si usa per varare i bastimenti e ben si presta ad inaugurare una nuova avventura. C’è la “speranzosa” a cui conviene regalare un Amami Aldfredo che dalla Francia riprende l’aria della Traviata di Verdi e lascia intravedere una conclusione diversa del dramma. Un LacrimaChristi va benissimo per la “dura” che lo terrà come trofeo attestante la sua vittoria sul cuore affranto dell’amante che se la svigna per la serie “Contenta lei …”
Qualche problema può sorgere con la tipologia di donna del tipo “manesca” con la quale è bene prendere tutte le precauzioni e regalare un bottiglia di Vino della Pace della Cantina Produttori Cormons: fidarsi è bene ma …
Per la tipa “erotomane” sarà opportuno lo spumante prodotto con uve Durello del veronese da cui è stato tratto anche lo Straziami ma di baci saziami di Rosiniana memoria o, in alternativa si può spaziare tra i vini speziati di pecorino, la Passerina, Negroamaro, un Negrello o un Pelaverga. Più facile la scelta per la tipa “Pia”: una bella bottiglia di Vin Santo e avete risolto il problema ma va bene anche il Sangiovese. Alla “intellettuale” è tagliato su misura un profondo rosso con rimando al libro Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo, di Gaetano Cappelli che la terrà impegnata almeno fino a quando non avrete superato la distanza di sicurezza. La “raffinata” va incantata con un Ronco Calino Franciacorta brut rosè Radijan che la farà riflettere su cosa ha appena perso. Alla tipa “pettegola” si addice invece un Cuvèe Cappottin con una grande struttura capace di assorbire la più temeraria indiscrezione alla cena con le amiche.
Per la tipa “poetessa” ci serve qualche cosa di speciale come il Cabernet Sauvignon chiamato Meteorito da un produttore cileno che l’ha fatto invecchiare in botte con un frammento di meteorite risalente a 4,5 miliardi di anni fa. Molto più alternativo deve essere il vino per la “campagnola” e sembra fatto apposta per lei il vino prodotto con l’utilizzo del robot Wall-Ye che raccoglie i grappoli d’uva, effettua screening delle viti e del terreno e si prende cura della vigna dalla potatura alla raccolta grazie all’impianto Gps.
Per la “precisina” è perfetto il profumo Note di Merlot creato con sentori di violetta candida da Kelly Jones per valorizzare il vino senza puzzare come vino versato sulla camicetta.
Una vera e propria bomba per la “manager” che ha sempre tutto sotto controllo è Whh Quantun Sensation che è una bomboletta spray che permette di ubriacarsi nel giro di pochi secondi permettendo di provare l’euforia della sbornia senza il retrogusto amaro del giorno dopo.
Infine per l’”elegantona” vanno benissimo invece le Vinderpants che sono mutande in cotone per bottiglie.
Un posto d’onore lo occupa invece il “regalo Conte Ugolino”: regalate alla vostra neo ex che vi ha fatto tanto tribolare un voucher: inviti pure le sue dieci migliori amiche a una cena sapendo che i vini sono pagati. Lo spirito malefico del regalo si abbatterà su di lei quando dovrà fare le ordinazioni e mettere d’accordo quella che è allergica alla farina, quella che non sopporta l’odore del ristorante, quella che non ha la macchina e bisogna passare a prenderla, quella che ha piscina ed esce tardi, quella che non mangia carne, quella che non mangia pesce, quelle che sono a dieta, quella che il vino bianco le fa venire il mal di testa, quella che non beve i vini rossi perché troppo strutturati, quella che ama le bollicine, quella che non beve ma se è buono …, quella che ha sentito parlare di … ma non si ricorda, e le … quasi tutte con il braccino corto.
E poi concedetevi un regalo per voi stessi pensando alle tante altre battaglie che dovrete combattere: erotismo puro distillato a gocce! E’ la G-Spirit vodka, whisky single malt e rum. Prima dell’imbottigliamento, ogni singola goccia di alcol è stata versata e distillata sopra il seno nudo di belle donne come l’ungherese Playmate of the year Alexa Varga. Con 130 euro avrete la bottiglia e la foto della modella che si è prestata alla distillazione del prezioso nettare. Prosit!
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